Le tradizioni pasquali in Italia sono tante, e alcune di esse molto pittoresche.
Abbiamo già dedicato un articolo agli usi e costumi europei legati a questa festività, e crediamo sia giusto dedicare anche un po’ di spazio al nostro Belpaese.
Non parleremo di uova di cioccolata, coniglietti e pulcini, e neppure di colombe ricoperte di glassa: nelle nostre Regioni, il folklore si spinge molto più in là!
Nel Nord Italia
Non c’è dubbio che per noi italiani, popolo a prevalenza cattolico, gran parte delle celebrazioni siano legate alla resurrezione di Cristo.
Ma se scaviamo più a fondo fino a raggiungere il passato contadino della nostra Nazione, ci renderemo conto che la Pasqua cade sempre in periodo primaverile.
E la primavera, da che mondo è mondo, si associa allo sbocciare di nuova vita, alla fertilità, alla rinascita della natura in tutte le sue sfumature, alla creazione di una famiglia.
Noza da paur
Nelle comunità montane, ad esempio, i festeggiamenti della Pasqua si legano in alcuni casi alle proposte di matrimonio.
Questo è quello che accade a San Leonardo, frazione del comune di Badia.
Qui si celebra la Noza da paur: i giovani uomini in età da marito vanno in giro in cerca di fanciulle, a cui chiedono un uovo.
Se alla fine dell’evento ne avranno ottenute almeno 12, si sposeranno entro l’anno.
Le fanciulle che avanzeranno delle uova, invece, dovranno al più presto sotterrarle per evitare di rimanere zitelle.
Canté j’euv
Sempre “a base di uova”, simbolo di rinascita e fecondità per eccellenza, è uno dei rituali praticati nelle Langhe: il Canté j’euv.
In quest’occasione, gruppi di ragazzi si recano presso le varie cascine ad intonare canti, e ricevono in cambio uova che saranno cucinate in una grande frittata nel giorno di Pasquetta.
Gioco del Truc
Ad Udine si svolge invece il gioco del Truc: chi vi prende parte deve far scivolare lungo un catino inclinato colmo di sabbia alcune uova sode, con l’obiettivo di farle toccare tra loro.
Chi colpisce l’uovo dell’avversario ottiene un premio.
Punta e Cul
Sempre a base di uova cotte è il gioco della Punta e cul, praticato in varie zone d’Italia e anche al Centro.
I due avversari devono battere le rispettive uova sode l’una contro l’altra, facendone scontrare o prima la punta e poi il fondo.
Vince chi rompe per primo il guscio dell’uovo avversario.
Nel Centro Italia
Anche nel Centro Italia le tradizioni più folkloristiche legate alla Pasqua non mancano.
La Tocciata
Simile al già visto Punta e Cul è il gioco umbro della Tocciata: anche qui due avversari si sfidano a chi rompe prima col suo uovo il guscio dell’uovo avversario.
Lo Scoppio del Brindellone
In Toscana, in quel di Firenze, per Pasqua si è soliti dare fuoco ad un carro decorato, il Brindellone.
E’ l’arcivescovo che, servendosi di un razzo legato ad una corda, detto “Colombina”, dà il via all’evento, che si conclude con un suggestivo e divertente spettacolo pirotecnico.
La Giudeata
Sempre in Toscana, verso Chianciano Terme, troviamo la Giudeata.
Si tratta di una rievocazione religiosa alla quale prendono parte circa 150 figuranti, e risale al Seicento.
Al termine della manifestazione ci si ritempra mangiando la ciaccia, la tipica torta salata fatta con pancetta e formaggio.
I Crocifissi Parlanti
Tra le tradizioni pasquali in Italia troviamo anche quella dei Crocifissi Parlanti, che vengono “messi in azione” proprio in questo periodo.
Se ne trovano diversi sparsi nella varie Regioni, ma quello più famoso è conservato nel convento di San Francesco della Vigna a Venezia.
Il crocifisso in questione, da poco restaurato, è realizzato completamente in legno, e all’interno della bocca del Cristo ospita un meccanismo che, quando azionato, ne fa movere la lingua come se stesse parlando.
Nel Sud Italia
Non c’è dubbio però che sia il Sud ad annoverare il più alto numero di tradizioni pasquali in Italia, e noi te ne racconteremo per forza di cose solo alcune.
I Perdoni e i Dodici Apostoli Incappucciati
Partiamo con due processioni.
La prima si tiene a Procida, e coinvolge dodici figuranti incappucciati che sfilano per le strade ricordando i dodici Apostoli.
A Taranto, invece, a sfilare incappucciati sono i Perdoni, fedeli che portano sul capo la corona di spine.
La Festa dei Giudei
A San Fratello, in provincia di Messina, pastori e contadini si travestono con una veste gialla e rossa, ricamata con motivi floreali e adorna di perle, e si calano in testa un cappuccio rosso.
In veste di diavoli disturbano la processione per la morte di Cristo, e al termine sfidano “a duello” i fedeli presenti.
Il Ballo dei Diavoli di Prizzi e i Diavulazzi i’Pasqua
Sempre a tema “diavolo” sono altre due tradizioni pasquali siciliane.
La prima è il Ballo dei Diavoli di Prizzi, durante cui due diavoli vestiti di rosso e la morte in abiti gialli disturbano la processione ed i passanti, e fanno di tutto per evitare l’incontro tra la statua di Cristo e quella della Madonna.
Ad Adrano, in provincia di Catania, troviamo invece i Diavulazzi i’Pasqua, che si esibiscono in una rappresentazione di epoca settecentesca della continua ed eterna lotta tra bene e male.
La Scrocifissione
Concludiamo con la Sardegna e con la Scrocifissione di Oliena, in provincia di Nuoro.
Il Venerdì Santo la statua del Cristo viene rimossa dalla croce e nascosta in Duomo, dove verrà ritrovata il giorno seguente.
Intanto la statua della Madonna viene portata in processione, per cercare e trovare il figlio smarrito.